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mercoledì, giugno 29, 2005

Frank Zanchetti

Era caldo a murdatown. caldissimo.
Frank Zanchetti aveva abbandonato la sua tenuta invernale per una più fresca camicia marrone a mezze maniche. abbottonata fino al collo e ancora con la cravatta, non riuscirò mai a togliermela questa dannata cravatta, maledizione.
Stava riuscendo a controllarsi...con tutti i suoi vizi, lo avevano già rovinato, non che gliene fottesse molto, ma quei vizi andavano pagati, e a lui bastava solamente essere in grado di svolgere il suo lavoro, quel tanto che bastava per pagarsi i suoi vizi, il ché avrebbe richiesto una lucidità e una preparazione atletica maggiore di quella che aveva, ma l'alcool e la droga gli garantivano un'insensibilità feroce e lo rendevano inattaccabile dalla cupidigia.
Mentre si beveva un Acapulco ripensava ai bei tempi andati, quelli della polizia, si lasciava andare ai vecchi ricordi, al centro d'attestramento, i tempi della squadra anticrimine, poi di quella politica. e adesso faccio il freelance per malviventi di quart'ordine, maledetti stronzi, tornerò a mettervi i braccialetti, tornerò a leggervi i vostri cazzo di diritti...maledetti stronzi.

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Aprì il pacco, dentro c'era un VSC. niente indirizzo, niente mittente, niente timbro. un cazzo di niente.

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