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domenica, aprile 16, 2006

Frank Zanchetti Blues

Non aveva niente da fare adesso, era già ubriaco e drogato al volante, aveva svuotato il caricatore su un cartello stradale, ora sentiva come un Sassofono che lo accompagnava nella notte.
E come sul finestrino i lampioni correvano indietro, i suoi ricordi tornavano a tempi remoti. Aveva appena conquistato i primi gradi, e i suoi superiori ancora non sospettavano delle sue dipendenze, ancora non erano così forti, me lo ricordo, passavo anche una settimana intera senza bucarmi. Stavo anche per sposarmi, si, era una brava ragazza lei, è stata colpa mia, lei lo avrebbe aiutato con le sue dipendenze, sarebbe riuscito a rimanere in polizia e avere una vita normale.
E invece quel po' di potere che aveva lo sfruttò per avere droghe a costo zero e puttanelle da sbattersi dietro ricatto, non che non fosse fedele al corpo di polizia, non che non amasse la sua ragazza, ma quello che faceva era quello che voleva.
Poi nel giro di un mese i suoi capi si accorsero della sua condotta, la sua ragazza fece le valige e lui si ritrovò da solo, sulla moquette macchiata dell'albergo dove alloggiava, una spada in vena e il ricordo di un sassofono che suonava.

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