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giovedì, maggio 18, 2006

Frank Zanchetti

Nonostante quello che si pensasse comunemente di lui, Frank riusciva ad avere una vita sociale piuttosto comune.
Quando non doveva risolvere qualche problema per i signorotti locali o non aveva da trovare della droga per la sua sopravvivenza gli piaceva come a tutti andarsi a sbronzare in qualche posto pieno di belle ragazze.
Ma quella sera non aveva bevuto abbastanza, la folla, il mucchio di persone che lentamente premeva e scivolava contro di lui lo infastidiva grandemente, fu così che dopo qualche ora di sopportazione; cercando improbabilmente di riuscire a prendere una bevuta in un tempo d'attesa inferiore ai 15 minuti (e comunque si trattava di una bevuta scadente a caro prezzo, cosa che lo infastidiva alquanto, ma in ogni caso non era lì per bere, quello poteva farlo tranquillamente e più felicemente da solo, a casa sua) scoprì nella sua bevuta appena preparta dei trucioli di polvere, come un grumo di terra e pelucchi, qualcosa di schifoso e indefinibile, che anche il suo occhio distaccato era in grado di rilevare, cercò di farlo notare alla barista, ma quella, già impegnata nel preparare un altro pessimo drink fece finta di non sentirlo, ignorando i suoi composti e più che giustificati reclami.

Fu così che dopo un paio di volte che Frank gli faceva notare la cosa, e lei continuava a far finta di non sentirlo, Frank, che odiava non ricevere quello per cui aveva pagato, senza proferire ulteriore motto aveva splamato le cervella della ormai ex graziosa barista lungo la vetrinetta specchiata con le bottiglie di liquori in bella mostra, andanosene poi come se nulla fosse, bevendosi soddisfatto la bevuta con le schifezze indefinite dentro.

Ora vado al Night.

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