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sabato, marzo 28, 2009
A Frank non piacevano le ragazze del suo ambiente, o meglio ne stava volutamente alla larga, ma quella ragazza dal temperamento instabile e dagli occhi grigi gli aveva lasciato qualcosa.
E Frank era sempre molto attento a tenere fuori chi volesse avvicinarsi a lui, ma con lei non ci riusciva, la disperata sfrontatezza di lei e il suo parlare sempre preciso toccavano Frank con la violenza della verità.
Frank, che un po' rideva, un po' rifletteva, un po' era preoccupato per la facilità con la quale lei riusciva a leggere e ridicolizzare il suo dolore, perché si domandava chissà cosa aveva passato per leggere così chiaramente la verità in Frank, o almeno per avere il coraggio di sputargli le sue contraddizioni in faccia.
Lei lo faceva come se fosse la cosa più normale del mondo, Frank rimaneva col lolwut tutte le volte che lei diceva la verità come si apre il rubinetto dell'acqua.
Sarebbe riuscito forse ad amarla, pensava Frank, mentre il caldo della sua gola tingeva le mani di Frank, un tempo si sarebbe eccitato a sgozzare una bellissima ragazza di venti anni, ma adesso lo faceva quasi con pietà, con pietà per il dramma che non riusciva nemmeno a suppore dalla tristezza dei suoi occhi e con il furore dell'odio per la facilità con la quale lei riusciva a vederlo così chiaro, così semplice, così com'è.
Dopo che l'aveva uccisa rimase per un attimo a guardare la sua gola aperta e i suoi occhi sbarrati, non era comunque riuscito a farle trovare la pace, stappò una bottiglia molto costsa e si mise a sedere vicino a lei.

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