logo
giovedì, maggio 25, 2006

Dr. Murda

Il Dr. Murda è una persona cattiva, provoca il male per il gusto di farlo, provoca il male per vendetta e spirito di rivalsa.
Il Dr. Murda aveva sempre fatto le scelte sbagliate, parlato al momento inopportuno, agito per conto del Male e provocato orribili sofferenze nella più totale innocenza e buonafede.
Quando qualcuno gli fece notare la cosa privandolo di un braccio, dei denti e dei bulbi oculari perse l'innocenza, l'innocenza nel compiere il Male.

L'unica cosa che sapeva fare era far soffrire, aveva deciso di dedicarcisi meticolosamente, lasciando spazio nel suo grande piano a numerevoli variabili, in modo che anche nella peggiore delle ipotesi sarebbe stato quello che ne avrebbe sofferto di meno.

Tornò a MurdaTown con un braccio metallico, gli occhi bionici e i denti di acciaio.

Clorofilla Girl

Il Dr. Murda gli stava ampliando un banco di memorie che faceva da supporto al processore che gestiva il calcolo delle variabili balistiche

...era stata vittima di un imboscata in downtown, qualche ignoto aveva fatto fuco con un calibro 50, il colpo aveva colpito la spalla, tranciando di netto l'intero braccio, poco di male, il Dr. Murda lo aveva già sostituito, aveva deciso anche di mettere mano al portafogli per procurarsi quelle memorie potenziate e un nuovo sistema di gestione della balistica...

Mentre il Dr. Murda finiva di ultimare l'upgrade lei pensava a tutto il suo vecchio hardware ormai finito in discarica, ai suoi vecchi processori, ai suoi vecchi circuiti, e nonostante il suo corpo avesse cambiato forma più volte i ricordi dei vecchi pezzi rimanevano in lei, aveva ancora dati vecchi dei suoi primi giorni, dati trasferiti di upgrade in upgrade: erano i suoi ricordi, i suoi vecchi dati di configurazione, il suo primo kernel....era la sua identità....tecnicamente non poteva morire, il Dr. Murda teneva un back up del suo sistema, ma quei dati che conservava dentro di se erano la sola cosa di cui avesse pensiero.

Se un proiettile calibro 50 le avesse trapassato le memorie fisiche avrebbe perso la sua identità.
Il suo lavoro per il Dr. Murda all'improvviso non gli sembrò la migliore cosa che potesse fare.

L'upgrade era finito.....ancora una volta era diventata più potente....dopotutto lavorare per il Dr. Murda non era così male.

giovedì, maggio 18, 2006

Frank Zanchetti

Nonostante quello che si pensasse comunemente di lui, Frank riusciva ad avere una vita sociale piuttosto comune.
Quando non doveva risolvere qualche problema per i signorotti locali o non aveva da trovare della droga per la sua sopravvivenza gli piaceva come a tutti andarsi a sbronzare in qualche posto pieno di belle ragazze.
Ma quella sera non aveva bevuto abbastanza, la folla, il mucchio di persone che lentamente premeva e scivolava contro di lui lo infastidiva grandemente, fu così che dopo qualche ora di sopportazione; cercando improbabilmente di riuscire a prendere una bevuta in un tempo d'attesa inferiore ai 15 minuti (e comunque si trattava di una bevuta scadente a caro prezzo, cosa che lo infastidiva alquanto, ma in ogni caso non era lì per bere, quello poteva farlo tranquillamente e più felicemente da solo, a casa sua) scoprì nella sua bevuta appena preparta dei trucioli di polvere, come un grumo di terra e pelucchi, qualcosa di schifoso e indefinibile, che anche il suo occhio distaccato era in grado di rilevare, cercò di farlo notare alla barista, ma quella, già impegnata nel preparare un altro pessimo drink fece finta di non sentirlo, ignorando i suoi composti e più che giustificati reclami.

Fu così che dopo un paio di volte che Frank gli faceva notare la cosa, e lei continuava a far finta di non sentirlo, Frank, che odiava non ricevere quello per cui aveva pagato, senza proferire ulteriore motto aveva splamato le cervella della ormai ex graziosa barista lungo la vetrinetta specchiata con le bottiglie di liquori in bella mostra, andanosene poi come se nulla fosse, bevendosi soddisfatto la bevuta con le schifezze indefinite dentro.

Ora vado al Night.

martedì, maggio 09, 2006

The (true) story of Il Cattivo

Preferirei tu te ne andassi, non mi va che spacci in casa.

Il Cattivo si prende un po' di tempo, lo fissa per qualche secondo...
Un attimo dopo il coinquilino era a terra mentre Il Cattivo lo stava riempiendo di botte, poi se ne va di là in cucina, armeggia con qualcosa e torna con calma di là, trascina il corpo sanguinante verso il letto e lo lega con dei cavi elettrici.

Si beve un caffè nel tempo che riflette e decide così di torturarlo con un coltello sulla faccia.

Lo lasciò lì per 43 ore, poi gli disse di andarsene, quello era titubante, ma si diresse infermo verso la porta, prima che potesse chiuderla Il Cattivo gli aveva piantato due piombi calibro 9 nella schiena.

Tutti i contenuti di questo blog sono frutto della fantasia dell'autore, tutti coloro che potrebbero ritenersi moralmente offesi sono tenuti ad uscire immediatamente da questo sito. Ogni riferimento a fatti cose o persone è da considerarsi PURAMENTE casuale.